Essere uomini richiede forza, determinazione, intelligenza, ma soprattutto richiede sensibilità...verso se stessi!
Essere disponibili verso le proprie emozioni è un percorso reso impraticabile fin da bambini, quando non puoi piangere, non puoi fare la femminuccia, non puoi saltare, non puoi fare rumore, non puoi fare il bambino!
Tutti questi "non puoi" nascondono il sentiero che conduce alle nostre emozioni, sostituendole con emozioni surrogate costruite attorno al "come deve essere un uomo".
L'emozione è la nostra presa diretta con la realtà, è essere vivo a contatto con un fuori che è in continuo movimento. L'emozione è anche essere vivo a contatto con un dentro in continuo movimento. Sostituire le nostre emozioni con surrogati che stabiliscono la figura del maschio a priori, significa vivere una vita da morti.
Più si va avanti nella propria vita, e più quella figura di maschio può ottenere benefici dal lavoro e dalle relazioni esterne e questi benefici diventano ancore che impediscono di mettersi in discussione e ritrovare la relazione con se stessi. Senza la sana relazione con se stessi, i benefici provenienti dal lavoro e dalle relazione esterne a noi, sono solo il risultato di una ricerca senza fine perché quello che cerchiamo e dentro di noi. Nel momento in cui uno dei benefici esterni viene a mancare, tutto il mondo crolla intorno a noi.
Decidi di intraprendere un percorso interiore che porta alla tua rinascita. Questo percorso non chiede di rinunciare a quello che hai conquistato. Questo percorso arricchisce la tua vita con la tua presenza.
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