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Immagine del redattoreAdriano Pilani

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Aggiornamento: 22 mag



Quando accade un movimento interiore, ci focalizziamo immediatamente all'esterno su ciò che ha provocato quel movimento. Per esempio, se incontro un'amica e la felicità sorge dentro me, comincio a parlare a chiedere ad abbracciare l'amica portando fuori la mia energia senza viverla in me, senza nutrire me stesso.

Viviamo la realtà come una sorta di eiaculazione precoce.... appena si accende l'eccitazione la scarichiamo all'esterno senza viverla, senza farla crescere in noi, senza soddisfare la nostra fame esistenziale.

Se vai dentro quando si muove un'emozione, ne diventi consapevole perché vai alla fonte. Qualsiasi emozione accada, vai dentro, alla fonte. Quell'emozione è la tua energia! La situazione esterna è solo l'opportunità di vederti.

C'è una differenza sostanziale quando guardi la fonte interiore delle tue emozioni. Quando l'emozione che si muove è negativa (in sottofondo c'è una sensazione di privazione, di mancanza), divenirne consapevole la dissolverà. Se l’emozione è positiva (si percepisce un senso di pienezza), divenirne consapevole la farà fiorire.

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