Abbiamo percezione di noi solo nei momenti in cui qualcosa dall'esterno ci contatta. Può essere un contatto fisico che richiama la nostra attenzione in un punto del corpo. Può essere un'emozione abbastanza forte da richiamare tutta la nostra attenzione, oppure può essere un'idea, un pensiero, una parola detta o ascoltata che sposta tutta la nostra attenzione su pensieri concatenati che possono andare avanti per ore ma anche giorni e notti intere.
Ciò che accomuna questi tipi di attenzione è che non dipendono da noi ma è l'evento fisico, emotivo o razionale attivante che le governa. L'altra cosa è che sono attenzioni parziali, focalizzate su una parte di noi, non sul tutto. Se ad esempio un'emozione di rabbia si scatena dentro di noi per un motivo qualsiasi, la nostra attenzione viene focalizzata esclusivamente sulla rabbia perdendo di vista ogni altra cosa: i colori, del tramonto, il profumo del cibo che sul tavolo, la bellezza del viso di una persona, l'armonia della musica che si diffonde lungo la via. Ogni cosa sparisce di fronte ad una attenzione focalizzata.
Quando viviamo la nostra vita attraverso momenti successivi di attenzioni governate da eventi emotivi, fisici o razionali, smettiamo di avere una percezione totale di noi stessi perdendo molto della realtà che ci circonda.
La percezione reale di noi stessi è sempre consapevole, ci vuole la volontà di percepirsi anche quando le emozioni, la sensibilità del corpo o i pensieri viaggiano sotto la soglia di allerta, quella soglia che ci attiva per reazione.
Il respiro è molto interessante da questo punto di vista. E' una finzione fisiologica del tutto automatica, accade sempre anche quando siamo completamente privi di sensi. Nel momento in cui lo decidiamo, può divenire un'azione controllata dalla nostra volontà. Nel secondo caso accadono cose particolari dentro di noi. Molti meccanismi automatici del nostro vivere vanno in tilt e cominciamo ad avere una percezione diversa di noi stessi.
Durante la pratica del respiro consapevole si possono sperimentare momenti in cui la vitalità che avvertiamo nel nostro corpo è più vigile, ha un'energia vibrante.
Crescendo facciamo l'abitudine a vivere con un livello di energia che si degrada sempre più mano a mano che ci imponiamo dei limiti, dei divieti, dei "non si può fare, non sta bene". Questo tipo di energia degradata è talmente confortevole da divenire la normalità ma in questo modo ci percepiamo soltanto in alcuni momenti e quasi sempre non per scelta.
Se sei curioso di sperimentare la forza della respirazione per scelta, ti aspetto ogni lunedì.
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